mercoledì 28 dicembre 2011

Se il regalo di Natale per i treni sono i vandali.

Appare sul web la notizia che un "nuovo" treno Milano-Torino (non ben specificato) è stato vandalizzato.Si parla di sedili in ecopelle tagliati.

Ci risiamo: punto n.1...E' veramente un nuovo treno? Le foto che ho trovato sembrano appartenere a qualche carrozza per medie distanze risistemate.
punto n.2: perchè non multare seriamente i vandali o investire in qualche telecamera per la sicurezza?

P.S:
In effetti, forse nemmeno le telecamere sevirebbero a molto. Anzi potrebbero sparire anch'esse nel nulla in poche ore.
Ecco alcune notizie trovate:

http://www.atnews.it/2011/12/24/leggi-notizia/argomenti/cronaca-3/articolo/fs-piemonte-vandalizzato-il-nuovo-treno-milano-torino.html

http://it.notizie.yahoo.com/fs-tagliati-30-sedili-prima-classe-nuovo-treno-160300634.html

mercoledì 21 dicembre 2011

Un Natale con pochi trenini

Come consuetudine all'arrivo del Natale i bambini attendono con ansia i regali desiderati.Chissà se quest'anno tra le miglaia e migliaia di lettere ricevute da Babbo Natale compare ancora qualche richiesta ferroviaria: parrebbe che siano proprio poche visto che nel fantasmagorico 2011 i giochi interattivi la fanno da padrone.

Nell'immaginario collettivo il trenino dei bimbi era qualcosa di magico: un cerchio o un'otto con un locomotore abbozzato in scala e un paio di carri che giravano per ore senza sosta. Un giocattolo desiderato, lontano dai modelli super dettagliati per adulti.

Il trenino era magia perchè oltre al giocattolo era la fantasia a farla da padrone: poco importava se non vi erano gallerie.Bastava infatti una scatola aperta ed adattata per immaginarsi trafori del S.Gottardo o stazioni con venti binari.

Il trenino è in fondo un simbolo, recentemente anche Crozza ne ha parlato con nostalgia ed ironia amara. E' un mondo il nostro, che è profondamente cambiato negli ultimi anni portando il giocattolo per eccellenza del Natale ad essere un ricordo nemmeno tanto comprensibile per nuove piccole generazioni che ambiscono ad altre forme di divertimento.
Forse quest'ultimi al posto del vero trenino preferirebbero un simulatore...e non per forza ferroviario.

lunedì 12 dicembre 2011

Un pezzo di pizza...e un treno notturno. Riflessioni semiserie.

Provate ad immaginare che la pizza un giorno sparisca: sarebbe un incubo, una tragedia collettiva. Ne sarebbero disperati gli italiani che l'hanno creata ma anche i tedeschi e gli americani che l'hanno adottata senza considerare tutti gli altri luoghi dove quest'invenzione è tanto amata.

A questo punto il paragone sembrerebbe non reggere,almeno in campo ferroviario; eppure eliminare (in parte o in tutto) i treni della notte a mio avviso è un po' come se agli italiani un domani togliessero questa ghiottoneria gastronomica.

Niente pezzi di pizza al trancio, magari squallidi ma utili per sfamare con pochi bocconi, ovvero niente cuccette scomode ma valide durante i lunghi viaggi tra il nord e il sud dello stivale o peggio ancora niente calzone farcito di pizzeria, per coloro che invece viaggiavano su comode carrozze letto. Si rischia di eliminare un pezzo di storia del paese, di togliere quasi una tradizione tipicamente italiana. E' vero,i treni della notte esistono in tutto il mondo ma in Italia assumono significati del tutto particolari: di natura storica, economica e turistica.

Siamo ad una svolta epocale ma pare che non tutti, nonostante servizi televisivi e qualche filmato nostalgico, si siano resi conto del vuoto che potrebbero lasciare le tante carrozze cuccette e carrozze letto in meno.
Forse la scomparsa della pizza farebbe più scalpore (fredda,incartata o fragrante e succulenta poco importa) rispetto a vagoni che andranno in pensione e insieme alle centinaia di persone disperate che perdono un prezioso posto di lavoro.

Su quei treni sono partiti tanti italiani disperati con valigie di cartone o più recentemente con bagagli intellettuali in cerca di lavoro, verso il nord Italia o verso l'estero e hanno portato ovunque gioie e dolori del nostro Paese oltre a cultura e tradizione..naturalmente insieme all'immancabile e magica pizza.

mercoledì 7 dicembre 2011

Quando le ex ferrovie diventano piste ciclabili

Quando rappresenta l'unica soluzione al decadimento e alla malinconia ferroviaria i ferroamatori sono forse i primi a festeggiare.

Eppure una ferrovia chiusa e ritrasformata anche nelle nobili piste ciclabili non è e non sarà mai più rotaia. Il ricordo storico sarà quindi legato alle gallerie,ai ponti e alle ex infrastrutture ferroviarie della linea dismessa non più al treno.

Pare un paradosso: il treno, mezzo ecologico, sostituito da un altro mezzo ecologico. (Naturalmente se il treno è elettrico) Varebbe quindi la pena di considerare se le piste ciclabili possano essere effettivamente l'unica via d'uscita, o quella più comoda dal punto di vista della viabilità sostenibile.

Ormai gli esempi di tale trasformazioni sono evidenti in molti casi e negli ultimi anni si sono moltiplicati in numero crescente.

Questi "recuperi" appaiono quindi parziali agli occhi dei sostenitori del mezzo su rotaia in quanto nulla può sostituire la capillarità e la praticità del mezzo ferroviario: l'eco-turismo si può fare anche in treno.

giovedì 1 dicembre 2011

La desolazione passa dai magazzini merci...con qualche eccezione

Se le stazioni sono i biglietti da visita dei paesi, dei magazzini merci ormai non v'è quasi traccia. In molti, in parte con valide ragioni, potrebbero rispondere che il trasporto merci passa per buona parte tramite la strada.

Eppure se proviamo a pensare alla capillarità del trasporto merci su ferrovia,ci rendiamo conto che qui le merci arrivavano e partivano spesso a poche centinaia di metri dai centri storici.

Un tramite che si è interrotto e che spesso è stato dilapidato: spazio allora a foto desolanti sul web o a qualche tentativo di recupero da parte di qualche comune o associazione.

In alcuni casi negli ex magazzini ferroviari vi sono nuove boccate d'ossigeno contro malinconiche immagini ferroviarie: con creatività e gusto.

Ecco alcuni esempi con l'augurio che si moltiplichino in futuro:

http://www.gheroarte.com/chi-siamo/
http://www.mecschlanders.com/italienisch/der_club/Das_Clubhaus.htm

sabato 26 novembre 2011

Se a sparire sono i treni della notte.

Neanche nel peggiore incubo di un appassionato di treni si poteva immaginare un simile finale, (se davvero è propio così...)
Se a sparire sono i treni della notte, simbolo nazionale nel 150simo anniversario dell'Unità d'Italia,possiamo dire di essere alla frutta.
Il viaggio notturno affascinante e ricco di incognite dei lunghi espressi dello stivale, quelli più lunghi e tristi degli emigranti, quelli di lusso sulle carrozze letto rischiano di essere un ricordo: almeno da queste latitudini.
Vorrei però lasciare per un momento le notizie web e della stampa tradizionale per riflettere su un punto spinoso a necessario. E' davvero giunta la parola fine per i viaggi ferroviari notturni? E se a decadere invece fosse tutto l'intero sistema che ci ruota intorno nutrito da paure notturne ben più nutrite? Oltre alla decadenza ferroviaria vi è infatti uno sgretolamento del viaggio capillare (addio a troppe linee secondarie), turistico (addio a molti treni turistici), al trasporto merci (i magazzini dei paesi sono in molti casi un ricordo).
Vi è un unico auspicio. E' quello che alla parola decadenza ci sia una fine, che in fondo al tunnel ferroviario dell'indifferenza torni un bagliore di consapevolezza o meglio ancora rispetto per un patrimonio ferroviario sperperato e sciupato.

http://www.oggimedia.it/cronaca-news-notizie-informazioni/3440-addio-ai-treni-notturni-dalla-sicilia-al-nord-italia.html
http://www.vanityfair.it/news/italia/2011/11/03/treno-cuccette-soppresso-ferrovie-dello-stato

domenica 20 novembre 2011

Last train home (Pat Metheny group) - Inno dei ferroamatori

Spesso si parla di inni nazionali come identificazione di un paese. E se per noi appassionati di treni questo fosse il pezzo giusto?
Si trova in molti video a sfondo ferroviario,è un brano delicato e nostalgico ricco di sfumature e con una linea melodica unica.

Last train home (Path Metheny group) is probably of of the most enchanting melody related to the world of railway. In my opinion it should be adopted by railwayfans as official hymn!

http://www.youtube.com/watch?v=IZWhqdG4u-0 (versione live)

C'è anche una versione "railway" (non ufficiale)
http://www.youtube.com/watch?v=qmJdCpEPIWs

giovedì 17 novembre 2011

Il fermodellismo punta alla realtà... Ma quale?

Nel mondo del fermodellismo se ne vedono ormai di tutti i colori e almeno nel campo della scala HO si trova ampia scelta di materale rotabile.

I modelli sono sempre più dettagliati e purtroppo sono diventati improponibili per molte tasche. Il trenino è ormai un hobby di lusso e non un tramite per diffondere la propria passione ad altri.

La realtà di questi modelli è ormai simulata alla perfezione, dal gancio corto alle tonalità perfette. Eppure...i finestrini delle carrozze anni 70 e 80 continuano ad essere chiusi e in molti casi i treni viaggiatori sono deserti e bui.

Ecco un passo in avanti:
http://www.albertrain.be/transformation%20.htm

P.S: ricordo le vecchie carrozze Corbellini fuori scala della Rivarossi. Avevano qualche finestrino abbassato: non era per niente una brutta idea.

giovedì 10 novembre 2011

Il treno è da sempre simbolo di movimento ma anche di incontro e spazio-tempo da sfruttare: oggi siamo abituati a vedere pubblicità dove il concetto di velocità e comfort sono fondamentali.

Vi propongo due video dove queste idee sono sviluppate in maniera già funzionale, seppur con sfumature diverse, tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80

http://www.youtube.com/watch?v=yvI5mp_8g1w&feature=related

In questo caso Jimmy Saville, noto presentatore televisivo inglese scomparso recentemente, presenta un intercity funzionale e moderno, dotato di ogni servizio a bordo per l'epoca,un vero e proprio treno business con ampi tavolini e servizi di ristorazione di qualità.La musica di sottofondo è ripetitiva ma efficace: il finale con la scritta "This is the age of the train" sembra sottolineare l'importanza che da sempre il treno ha nel Regno Unito oltre che a rimarcare un marchio di fabbrica tipicamente britannico.

Dimenticavo: a mio avviso un'altra frase studiata è: You arrive fresh feeling business like..mentre i passeggeri scendono dal treno!

http://www.youtube.com/watch?v=sB3Xefzg5mI


Nel secondo caso parliamo dei Bahntouristik della DB, dove la qualità del servizio a bordo la faceva da padrone. Ecco treni turistici diversificati per esigenze e tipologie di viaggio (all'interno e fuori dalla Germania) oltre che ad una presentazione, che a parte la qualità del video, mostra come già trent'anni fa a livello televisivo ci fosse un'idea multifunzionale del treno ben lontana dallo stereotipo treno anti-auto.
Verso la fine di questa pubblicità c'è anche il celeberrimo Tui Ferien Expres che ricordo da quando ero piccolo e che passava dalle mie parti al giovedì sera verso nord. Il rumore delle carrozze era lieve e sordo ed avveniristico in confronto alla care ma vecchiotte carrozze italiane. Un altro mondo.
P.s: nell'ultima immagine il treno è protagonista non per la velocità ma per la peculiarità. I due treni prima sono affiancati e poi si separano quasi simbolicamente. Ognuno con una propria missione.

sabato 29 ottobre 2011

Un plastico sulle Cinqueterre: non a caso.

Quando si decide di costruire un plastico ferroviario lo si fa sempre con un preciso intento. Il mio è ispirato liberamente alle Cinqueterre.
L'alluvione degli ultimi giorni ha martoriato questo paradiso sintesi di attenzione per l'ambiente e splendore.

Trattando un blog a sfondo ferroviario la mia attenzione è ricaduta sul ruolo che la ferrovia direttamente ed indirettamente rappresenta per questo territorio. Il treno qui è il mezzo principale per le migliaia e migliaia di turisti che scoprono questi luoghi sospesi fra montagna e mare oltre che una cornice unica nel suo genere.

Il mio è un omaggio ad un territorio per due motivi. Da piccolo era per me terra di passaggio quando andavo a trovare i miei nonni in Toscana; con il passare del tempo ho la fortuna di visitare Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore diverse volte: credo che la gente di questi luoghi abbia una marcia in più perchè attenta e attaccata al territorio come in poche parti del nostro Paese.

Il valore della linea Genova - La Spezia anche se non dichiarato ufficialmente è incommensurabile. La sua costruzione, lunga e tormentata è stata meravigliosamente analizzata da Alessandro Mandelli il quale ho avuto il piacere di ascoltare presso la Biblioteca della Fondazione Cesare Pozzo di Milano durante la presentazione dei suoi studi su questa linea . (Segue link)
http://www.fondazionepozzo.org/eventi-e-notizie/85-22-ottobre-due-incontri-su-pietrarsa-e-la-linea-genova-la-spezia.html.

Vi invito a leggere anche questo articolo che illustra a mio avviso il vero senso della parola "plastico": in questo caso non si tratta di nulla di ferroviario, ma sicuramente di più nobile rispetto ad un trenino in scala H0

(cliccate sul titolo di questo post per il collegamento)
http://www.genovapress.com/Turismo/plastico-per-illustrare-le-cinque-terre-ai-non-vedenti.html

Agli abitanti delle Cinqueterre va il mio caro saluto ed incoraggiamento.

martedì 25 ottobre 2011

Scala TT, passione vera. Intervista a Massimo Salvadori di http://www.scalatt.it/

Un grazie a Massimo Salvadori e a tutto lo staff di scala TT. cliccando sul titolo vi collegherete al loro meraviglioso sito!

La vostra associazione si occupa di una scala, la TT, che per la dimensione che tratta potrebbe essere considerata tra le migliori. Come mai fino ad adesso essa ha riscosso poco seguito in Italia?

Il mercato italiano del modellismo ferroviario è estremamente ridotto se paragonato ai corrispondenti mercati esteri, tedeschi, svizzeri o inglesi. Le ragioni sono diverse e richiedono una disanima approfondita che da sola occuperebbe lo spazio di un volume. All’ interno di questo mercato ridotto la scala H0 la fa da padrona, e non potrebbe essere altrimenti, le altre scale occupano pochissimo spazio, solo la scala N da qualche tempo mostra una certa vivacità, dovuta all’ azione di gruppi di appassionati e alla presenza di qualche artigiano che realizza modelli italiani.
La scala TT in Italia è stata introdotta alla fine degli anni ’50, propugnata dal compianto Italo Briano, vero padre fondatore del modellismo ferroviario italiano, e importata dalla ditta Cagnoni di Milano. L’ unico produttore – negli anni ’60 – era la Rokal, i produttori dell’ EST erano invece praticamente degli sconosciuti. Poco materiale, tutto tedesco, un unico produttore, una scala che era decisamente diversa da quella di riferimento per quegli anni, mi sembra che ce ne sia abbastanza perché la scala TT rimanesse confinata in una nicchia esigua. Verso la metà degli anni ’60 – se non ricordo male – la scala N fu introdotta sul mercato da aziende come la Arnold, seguita da Trix e da Fleischmann, ce ne era più che abbastanza per soddisfare i modellisti.
Alla fine degli anni ’80 vi fu un altro tentativo di immettere sul mercato la scala TT da parte della ditta eurotoys di Milano, il pubblico era ben disposto ma il mercato stava attraversando un momento difficile, i negozianti non vollero saperne di ampliare il magazzino con un’ altra scala, internet poteva aiutare non poco la conoscenza di questa scala ma era ancora da venire. Il tentativo non ebbe seguito.
I modellisti sono persone fantastiche ma non tutti sono disposti a mettere da parte una collezione in H0 o N , collezione che magari hanno impiegato anni a raccogliere, per una scala nuova, a qualcuno sembra un’ ammissione di errore, come se nel modellismo, attività ludica per eccellenza, esistesse la possibilità di sbagliare. Mah !

Perchè consigliereste ad un neo - modellista di avvicinarsi alla scala 1/120?

A chi comincia oggi si può fare un ragionamento semplice e di effetto. Con la scala TT si può realizzare un discreto plastico utilizzando una frazione dello spazio che si impiegherebbe per la scala H0, i modelli inoltre non hanno niente da invidiare per robustezza, precisione, raffinatezza meccanica e cura dei dettagli ai modelli di scale più grandi. Un plastico in H0 di 2,50 x 1,50 m è piccolo , in scala TT consente invece uno sviluppo dei binari innegabilmente più realistico.

Ci sono degli aspetti tecnici che la scala TT può sviluppare meglio della scala N ed Ho?

Dal punto di vista della tecnica considero la scala TT, ma non è un’ opinione è un fatto facilmente rilevabile, assolutamente pari alla H0, mentre per la scala N credo che ancora oggi ci siano dei problemi nella dissipazione del calore dei motori, questo avviene nei plastici da esposizione dove i mezzi lavorano per qualche ora di seguito.

Il fermodellismo in scala viene considerato per molti una prosecuzione dell'arte e per altri un divertimento per grandi e piccini: qual è la vostra filosofia?

Modellismo, arte, filosofia, noi siamo un gruppetto di persone che si divertono, ognuno nel settore di propria competenza, ovvero dove riusciamo meglio, il modellismo serve a conoscere e a conoscersi, serve per giocare con i figli, per imparare qualche nozione di elettrotecnica, per fare gite in treno con la mogliese non viaggi per il Mondo, serve per rilassarsi e per avere l’ orgoglio di dire l’ ho fatto io, e il sorriso indulgente della moglie è sempre gratificante.

Questo blog è dedicato alla passione ferroviaria da divulgare e purtroppo Il treno in Italia non ha l'attenzione che merita: secondo voi cosa si potrebbe fare per incentivare lo sviluppo della cultura ferroviaria?

In Italia il modellismo ferroviario non ha la considerazione che merita e ottiene in altri Paesi per due motivi principali :
Una scarsa considerazione per il lavoro manuale
Una scarsissima considerazione – peraltro meritata – per lo stato delle Ferrovie Italiane.
In tutti i Paesi dove la ferrovia ha rappresentato la storia o è l’ espressione della migliore tecnica nazionale, la ferrovia gode di alta considerazione e con essa il modellismo ferroviario.

mercoledì 19 ottobre 2011

treni abbandonati..quanti! - Abandoned Trains

Come tanti oggetti della vita anche i treni che non servono più vengono abbandonati e accantonati per essere radiati e quant'altro.

Spesso solo grazie all'interesse di pochi quell'oggetto usato può essere salvato in qualche modo: un mezzo di trasporto magari vetusto e che per diversi motivi viene considerato superato.

Oggi in Italia non esiste più neanche una locomotiva E444 di seconda serie con la cassa originaria,la vecchia e cara "Tartaruga" oggi mutilata nel sua frontale e che corra ancora in testa ad Intecity dopo decenni di onorato servizio (L'unica ad essere salvata al momento è la 001 con frontale leggermente diverso. (Pietrarsa)

Ciascuno di noi avrà dei ricordi di treni abbandonati e molti se ne trovano in rete: Etr242, E424, E645, insomma per tutti i gusti... e magari di carri merci come quelli fotografati da Enrico Tommasi e che hanno molto da raccontare:

http://www.enricotomasi.it/treni/index.html

lunedì 10 ottobre 2011

Il treno di John Cage - John Cage's train

Il treno di John Cage rappresenta una delle simbiosi più riuscite tra musica e treno. Nel video qui di fianco il racconto dell'esperimento ferromusicale sulla Bologna-Porretta del 1978 e poi riproposto trent'anni dopo grazie ad Alvin Carran.
Cage, uno dei fondatori della musica contemporanea sonorizzò un treno rendendolo per un giorno elemento totalmente musicale.Anche le stazioni possono diventare protagoniste come palcoscenici teatrali!

John Cage's train represents a unique experience where a common train became a musical instrument in 1978 (on the Bologna-Porretta terme line): in 2008 Alvin Carran prepared a similar experiment on the same line in order to underline the importance of Cage's work: also the stations can become theatre stages! Look the video on the right.

giovedì 6 ottobre 2011

Istituto di ricerca per la storia delle ferrovie del Québec - (IRHCFQ). I suggest you this site..

Istituto di ricerca sulla storia delle ferrovie del Québec
L’istituto ha per missione favorire la ricerca e la pubblicazione delle opere sulla storia delle ferrovie del Québec, oltre che agli argomenti connessi ai trasporti e alle comunicazioni.
Fondato nel 2005 dallo storico e geografo Claude Martel, l’Istituto di ricerca sulla storia delle ferrovie del Québec (IRHCFQ) ha messo in opera un programma di ricerca che ha permesso una sua base di dati cartografici, la quale copre l’intero Québec. Ha inoltre messo in cantiere une base di dati informativi che permettono di tracciare l’evoluzione storica di ciascuna linea ferroviaria del Québec. Vi sono due grandi progetti in cantiere: un atlante storico delle ferrovie del Québec, e un atlante storico degli uffici postali sempre del Québec. Altri progetti di ricerca specifica riguardanti la storia ferroviaria regionale e la valorizzazione del patrimonio delle stazioni sono in agenda.
Nel corso degli anni, l’Istituto di è dotato di una biblioteca che comprende l’insieme delle opere de riferimento che riguarda la storia ferroviaria e canadese. Dispone di un centro di documentazione composto da una collezione di vecchi orari, progetti e biglietti, più di 3000 foto digitali. Il sito Web dell’Istituto presenta saggio di questi strumenti: potete consultarli presso www.irhcfq.org
L’IRHCFQ offre sia un servizio di ricerca e prodotti diversi che vende al pubblico amante delle ferrovie. Il suo presidente fondatore presenta conferenze e si impegna di persona in materia di storia ferroviaria del Québec.

Claude Martel, geografo e storico
Istituto di ricerca per la storia delle ferrovie del Québec


Institut de recherche sur l’histoire des chemins de fer au Québec
L’Institut a pour mission de favoriser la recherche et la publication d’ouvrages sur l’histoire des chemins de fer québécois, ainsi que sur les sujets connexes aux transports et communications.
Fondé en 2005 par le géographe-historien Claude Martel, l’Institut de recherche sur l’histoire des chemins de fer au Québec (IRHCFQ) a mis en œuvre un programme de recherche qui a permis de constituer sa base de données cartographique, laquelle couvre l’ensemble du Québec. Elle a également mis en chantier une base de données informative qui permet de dresser l’évolution historique de chacune des voies ferrées québécoises. Deux gros projets sont en chantier, soit un atlas historique des chemins de fer du Québec, ainsi qu’un atlas historique des bureaux de poste du Québec. D’autres projets de recherches spécifiques à l’histoire ferroviaire d’une région et à la mise en valeur de gares patrimoniales sont également à l’agenda.
Au fil des ans, l’Institut s’est doté d’une bibliothèque comprenant l’ensemble des ouvrages de référence qui concerne l’histoire ferroviaire québécoise et canadienne. Elle dispose d'un centre de documentation composé d'une collection d’horaires anciens, de cartes et plans, plus de 3000 photos numériques. Le site Web de l’Institut présente un aperçu de ces outils, vous pouvez le consulter au www.irhcfq.org
L’IRHCFQ offre également un service de recherche et produits divers cartes d’intérêts qu’elle vend au public amateur de chemins de fer. Son président fondateur présente également plusieurs conférences et sert de personne ressource en matière d’histoire ferroviaire au Québec.

Claude Martel, géographe-historien
Institut de recherche sur l’histoire des chemins de fer au Québec

mercoledì 5 ottobre 2011

Vado in stazione...e la mia auto si ricarica?Sì,è così!! - Ferrolinera project in Spain

Provate ad immaginare di avere un'auto,magari elettrica e andare in stazione pensando che quando ritornerete dal vostro viaggio ferroviario il vostro autoveicolo sarà alimentato.
Naturalmente non siamo in Italia per il momento ma in Spagna a Malaga, dove il progetto Ferrolinera 3.0 sta prendendo piede:1500 colonnine di ricarica per auto elettriche in molte altre stazioni spagnole..fra qualche mese. Per maggiori informazioni:
Imagine to "refuel" your electric car in a station..It's going to be real thanks to the project Ferrolinera 3.0 in Spain (Malaga). For more information

http://www.okusato.com/blog/index.php/2011/09/30/ferrolinera-3-0-il-treno-genera-energia-per-lauto/ in Italian

http://www.elmundo.es/elmundomotor/2011/09/26/conductores/1317063092.html
in Spanish
http://en.lacerca.com/news/espana/project_adif_electric_charging-88201-1.html in English

mercoledì 28 settembre 2011

Mofer di Spoleto - Veri modellisti per passione

Ricostrire la Spoleto-Norcia in scala 1/87: questo è forse il più prestigioso obiettivo del gruppo Mofer di Spoleto che si ripropone di valorizzare la storia di una linea che purtroppo come tante altre è stata chiusa per sempre nel 1968.All'enorme plastico modulare in costruzione partecipano persone di tutte le età.
Vi invito a leggere la loro storia e a seguire sul loro sito la costruzione di quest'opera bellissima

http://www.moferclub.it/
The aim is to rebuilt in ho scale the entire Spoleto - Norcia railway line which was closed down in 1968.I suggest you to visit this site, so you can follow their works...of art!

domenica 25 settembre 2011

modellismo...d'arte! - art modelism

http://www.artemodellismo.it/index.htm (home page)
http://www.artemodellismo.it/Elaborazioni.htm (trains)

Ci sono molti siti dedicati al modellismo ma questo ha qualcosa di speciale da mostrare. Il modo di considerare un modello è davvero particolare e può essere considerata a tutti gli effetti arte. Gianni Lauricella di Genova ha creato questo sito dove mostra le sue opere: guardare per credere!

There are many sites dedicated to modelism but this one has something special to show. The way to consider a model is really peculiar and it can be considered art. Gianni Lauricella from Genoa has created this site where he shows his works. Please,have a look!

sabato 24 settembre 2011

Le foto di Hansjürg Rohrer's - Hansjürg Rohrer's photos

Le foto ferroviarie di Hansjürg Rohrer sono incredibili per chi è appassionato della vecchia ferrovia. Sono divise in indice generale, locomotori diesel, elettrici,automotrici,ecc. E' possibile trovare anche una dettagliata sezione dedicata alle ferrovie concesse. Personalmente ho ritrovato alcuni treni che vedevo da bambino e che mi sono rimasti nei ricordi.Un lavoro prezioso e dettagliato.

I suggest you this photography site divided in years, types of locomotives and lines: it's amazing:some of these trains remember my childhood!

http://www.hrohrer.ch/railways/rohrer_index.htm

mercoledì 21 settembre 2011

Hobby Model Expo - 35esima edizione

Per i patiti di fermodellismo e modellismo in generale, torna la consueta rassegna modellistica di Novegro(No) da venerdì 23 a domenica 25 dalle 9,30 alle 19,30.

Un'occasione per scoprire un mondo unico e talvolta sottovalutato..anche in tempo di crisi

Per maggiori informazione consultate il sito ufficiale:

http://www.parcoesposizioninovegro.it/hme/pagina.phtml?explode_tree=06

giovedì 15 settembre 2011

Il ricordo e l'attesa

Il ricordo e l'attesa viaggiano di pari passo in direzioni opposte
Il ricordo e l’attesa uniscono il ritmo del tempo del viaggiatore

C’è chi cerca scartoffie nei cestini pieni
E chi attende impaziente il treno in ritardo

Chi vende giornali e smista notizie
Poi passa lo studente con le mani in tasca

Ma è il ricordo a fermare qualcuno
che cerca le scritte nei muri della stazione

L’attesa è nell’aria, pesante e ovattata come se le panchine dovessero partire.
L’attesa è nel vuoto di queste pareti scavate dal tempo e slavate per sempre.

Walter Gennari

mercoledì 14 settembre 2011

un sito dedicato al viaggio ferroviario..dagli U.S.A

http://www.railroad.net/conversation-piece-a-rise-in-folding-bikes-on-commuter-rail.html

E' in inglese ed è dedicato alle ferrovie negli Stati Uniti con attenzione anche alla ferrovia Long Island Rail Road e ai pendolari.Una prospettiva approfondita del mondo ferroviario dove i viaggiatori sono protagonisti non solo spettatori. Buona visione!

Very interesting!!

This site is very important for everyone who wants to analyse different perspectives and interests about railways especially in U.S.A.

Email me your railway experience!

Unfortunately in Italy the world of railway is not well considered...train culture and its historical background is almost forgotten...

What is the situation in your own country? Write a short story describing your personal rail experiences and I'll publish in this blog with the Italian translation

w.gennari@hotmail.it

Considerazioni semiserie: dopo l'alta velocità..quale futuro per il viaggio ferroviario?

Amata e odiata, sbeffeggiata e desiderata, l'alta velocità italiana è oramai diventata consuetudine per molti viaggiatori, una felice realtà per appassionati, un incubo per i no-tav.

Eppure oltre l'alta velocita ferroviaria poco o nulla si vede di quello che dovrebbe essere il mondo ferroviario in generale. Provate a chiedere ad un bambino chi è un capostazione e scoprirete forse amareggiati che sono ormai pochi ad immaginarsi un uomo più o meno anziano che alza una paletta. Provate a chiedere ad un pendolare cos'è un segnale di protezione.. e vi guarderà sconvolto come se la domanda riguardasse la sicurezza di una centrale nucleare.

Quello che manca in fondo è la conoscenza di un sistema di base che tra pubblicità ferroviario-futuriste si sta perdendo per sempre: sembra non esistere più quell'immagine di treno che per anni ha accompagnato il nostro immaginario.

Nell'epoca di youtube,facebook e di altri social network il treno è ritornato magari protagonista in maniera molteplice attraverso vecchi filmati, fotografie, e video di plastici ferroviari ma sembra subire paradossalmente quello che è sempre stato il fascino più indiscusso: il viaggio.

Quel viaggio che non è più vissuto ma simulato, un'emozione non più provata in prima persona ma piuttosto condivisa con altre persone, che se da un lato porta a moltiplicare il fascino del treno dall'altra lo tramuta in una dimensione frammentaria e discontinua.

Tornando all'alta velocità, simbolo di progresso o regresso in base ai punti di vista, trovo che ormai si stia definendo sempre più anche la dimensione tra il viaggio e il non-viaggio ferroviario. Il viaggio inteso come esperienza spesso non coincide con l'alta velocità. Quest'ultima è comoda, emozionante ma fatta sempre meno di passeggeri: oggi sono solo clienti.

mercoledì 13 aprile 2011

Treno specchio di una civiltà - Siamo fermi al segnale di protezione

Utile,veloce e un po' costosa l'alta velocità italiana è entrata a far parte della vita di tutti i gioni. I vantaggi sono innegabili: chi percorrerebbe la tratta ferroviaria da Milano a Roma in cinque ore come avveniva fino a qualche anno fa?

Eppure sono molte le linee dimenticate, chiuse o soffocate che meriterebbero maggiore attenzione.A subirne le conseguenze non sono solo i cosidetti rami secchi sparsi in tutta Italia ma anche linee ferroviarie che dovrebbero costituire i polmoni della circolazione ferroviaria.

Per una volta però le considerazioni sono rivolte agli utenti: chi crede ancora nel mezzo collettivo per eccellenza, ovvero il treno? Chi sarebbe disposto ad abbandonare l'auto per servirsi del treno quotidianamente?

Credo che al di là dei malfunzionamenti più o meno accentuati, manchi uno spirito collettivo di cultura ferroviaria.Ho l'impressione che siano in pochi a conoscere le nozioni di base della circolazione dei treni.

Vi sarà capitato molte volte di essere rimasti bloccati prima dell'ingresso in stazione: dietro all'arcano mistero c'è un mondo davvero complicato che regola la circolazione ferroviaria.
Probabilmente il vostro treno si sarà fermato al segnale di protezione ma come si fa spiegarlo? Manca nella cultura popolare l'interesse per la ferrovia e d'altro canto manca chi possa far da tramite
e spiegare ai passeggeri che in fondo la ferrovia è un mondo tutto da scoprire.

Esistono alcune realtà meravigliose in Italia che tentano di portare alla luce parte dell'enorme patrimonio ferroviario; l'augurio è quello che l'alta velocità possa essere il trampolino di lancio per rivalorizzare il mezzo su rotaia, nato per essere capillare ed arrivare in ogni paesino d'Italia, in ogni angolo della vostra città.

Vi consiglio questa bellissima biblioteca per tutti gli appassionati e non...
http://mutuacesarepozzo.org/index.php?cp=3566

A proposito di treni "inutili": leggete questa notizia. Ci risiamo.
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/397649/

mercoledì 16 febbraio 2011

Sale d'attesa. Non luoghi, non treni

Il ricordo e l'attesa viaggiano di pari passo; una nel passato,l'altra nell'incertezza del futuro. Nelle sale d'attesa il tempo si svuota e la mente si dilata nei pensieri dei viaggi passati e quelli che ancora devono arrivare.

Chi aspetta con le valige, porta dietro con sè il peso dell'essere :i viaggi accomunano gli uomini che si credono o vogliono essere soli.Il viaggio in fondo è una filosofia di vita, un'esperienza continua,una necessità.

Chi è fermo, chi aspetta nelle sale d'attesa è proiettato verso l'incognito,rimane sospeso in un non-luogo, forse in un non-treno.

martedì 18 gennaio 2011

Il pendolino: un treno da sogno. Un ricordo dell'Ing. Di Majo

E' scomparso a quasi 101 l'inventore dell'assetto ferroviario applicato l'Ingegnere Francesco di Majo. per un appassionato di ferrovia è come pensare alla scomparsa di qualche settimana fa del grande Enzo Bearzot.

Il pendolino (dall'Etr y0160 fino ai moderni Etr610) ha cambiato il modo di viaggiare nelle tortuose linee italiane e ha ridotto i tempi di percorrenza grazie all'assetto variabile che consente velocità superiori a quelle ammesse fino al 25%.

Nei miei ricordi di bambino il Pendolino è sempre stato il treno dei sogni: piccolo, veloce e agile, superbo in corsa in prossimità delle curve e avveniristico per la sua forma affusolata con tanto di finestrini simili a quelli degli aerei.

Da tutti coloro che amano il treno un sentito grazie a quest'uomo che ha reso grande il nome della tecnologia ferroviaria nel mondo.

http://www.ferrovie.it/ferrovie.vis/timdettvp.php?id=2772

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Oleggio, Novara, Italy
Appassionato di treni sin da piccolo mi sono laureato in Lingue e Letterature Straniere presso l'Università degli Studi di Milano nel 2002 con una tesi dal titolo "Alla scoperta dell'America in treno. Anthony Trollope e R.L.Stevenson. Ho dedicato al treno e in particolare alla passione ferroviaria anche la prova finale della mia seconda laurea in Scienze della Comunicazione conseguita nel 2006 presso l'Università degli Studi di Bergamo, oltre ad un libro pubblicato sempre nel 2006, dal titolo "Il silenzio è d'oro.Treno fuori,treno dentro".Ho collaborato inoltre con la rivista Amicotreno con articoli di letteratura di viaggio e sociologia. Nella vita sono insegnante di lingue e amo questo mestiere. Hi,I am an Italian teacher and I am very fond of trains and railway culture. I have got two degrees in foreign languages and science of communication.
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