sabato 29 ottobre 2011

Un plastico sulle Cinqueterre: non a caso.

Quando si decide di costruire un plastico ferroviario lo si fa sempre con un preciso intento. Il mio è ispirato liberamente alle Cinqueterre.
L'alluvione degli ultimi giorni ha martoriato questo paradiso sintesi di attenzione per l'ambiente e splendore.

Trattando un blog a sfondo ferroviario la mia attenzione è ricaduta sul ruolo che la ferrovia direttamente ed indirettamente rappresenta per questo territorio. Il treno qui è il mezzo principale per le migliaia e migliaia di turisti che scoprono questi luoghi sospesi fra montagna e mare oltre che una cornice unica nel suo genere.

Il mio è un omaggio ad un territorio per due motivi. Da piccolo era per me terra di passaggio quando andavo a trovare i miei nonni in Toscana; con il passare del tempo ho la fortuna di visitare Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore diverse volte: credo che la gente di questi luoghi abbia una marcia in più perchè attenta e attaccata al territorio come in poche parti del nostro Paese.

Il valore della linea Genova - La Spezia anche se non dichiarato ufficialmente è incommensurabile. La sua costruzione, lunga e tormentata è stata meravigliosamente analizzata da Alessandro Mandelli il quale ho avuto il piacere di ascoltare presso la Biblioteca della Fondazione Cesare Pozzo di Milano durante la presentazione dei suoi studi su questa linea . (Segue link)
http://www.fondazionepozzo.org/eventi-e-notizie/85-22-ottobre-due-incontri-su-pietrarsa-e-la-linea-genova-la-spezia.html.

Vi invito a leggere anche questo articolo che illustra a mio avviso il vero senso della parola "plastico": in questo caso non si tratta di nulla di ferroviario, ma sicuramente di più nobile rispetto ad un trenino in scala H0

(cliccate sul titolo di questo post per il collegamento)
http://www.genovapress.com/Turismo/plastico-per-illustrare-le-cinque-terre-ai-non-vedenti.html

Agli abitanti delle Cinqueterre va il mio caro saluto ed incoraggiamento.

martedì 25 ottobre 2011

Scala TT, passione vera. Intervista a Massimo Salvadori di http://www.scalatt.it/

Un grazie a Massimo Salvadori e a tutto lo staff di scala TT. cliccando sul titolo vi collegherete al loro meraviglioso sito!

La vostra associazione si occupa di una scala, la TT, che per la dimensione che tratta potrebbe essere considerata tra le migliori. Come mai fino ad adesso essa ha riscosso poco seguito in Italia?

Il mercato italiano del modellismo ferroviario è estremamente ridotto se paragonato ai corrispondenti mercati esteri, tedeschi, svizzeri o inglesi. Le ragioni sono diverse e richiedono una disanima approfondita che da sola occuperebbe lo spazio di un volume. All’ interno di questo mercato ridotto la scala H0 la fa da padrona, e non potrebbe essere altrimenti, le altre scale occupano pochissimo spazio, solo la scala N da qualche tempo mostra una certa vivacità, dovuta all’ azione di gruppi di appassionati e alla presenza di qualche artigiano che realizza modelli italiani.
La scala TT in Italia è stata introdotta alla fine degli anni ’50, propugnata dal compianto Italo Briano, vero padre fondatore del modellismo ferroviario italiano, e importata dalla ditta Cagnoni di Milano. L’ unico produttore – negli anni ’60 – era la Rokal, i produttori dell’ EST erano invece praticamente degli sconosciuti. Poco materiale, tutto tedesco, un unico produttore, una scala che era decisamente diversa da quella di riferimento per quegli anni, mi sembra che ce ne sia abbastanza perché la scala TT rimanesse confinata in una nicchia esigua. Verso la metà degli anni ’60 – se non ricordo male – la scala N fu introdotta sul mercato da aziende come la Arnold, seguita da Trix e da Fleischmann, ce ne era più che abbastanza per soddisfare i modellisti.
Alla fine degli anni ’80 vi fu un altro tentativo di immettere sul mercato la scala TT da parte della ditta eurotoys di Milano, il pubblico era ben disposto ma il mercato stava attraversando un momento difficile, i negozianti non vollero saperne di ampliare il magazzino con un’ altra scala, internet poteva aiutare non poco la conoscenza di questa scala ma era ancora da venire. Il tentativo non ebbe seguito.
I modellisti sono persone fantastiche ma non tutti sono disposti a mettere da parte una collezione in H0 o N , collezione che magari hanno impiegato anni a raccogliere, per una scala nuova, a qualcuno sembra un’ ammissione di errore, come se nel modellismo, attività ludica per eccellenza, esistesse la possibilità di sbagliare. Mah !

Perchè consigliereste ad un neo - modellista di avvicinarsi alla scala 1/120?

A chi comincia oggi si può fare un ragionamento semplice e di effetto. Con la scala TT si può realizzare un discreto plastico utilizzando una frazione dello spazio che si impiegherebbe per la scala H0, i modelli inoltre non hanno niente da invidiare per robustezza, precisione, raffinatezza meccanica e cura dei dettagli ai modelli di scale più grandi. Un plastico in H0 di 2,50 x 1,50 m è piccolo , in scala TT consente invece uno sviluppo dei binari innegabilmente più realistico.

Ci sono degli aspetti tecnici che la scala TT può sviluppare meglio della scala N ed Ho?

Dal punto di vista della tecnica considero la scala TT, ma non è un’ opinione è un fatto facilmente rilevabile, assolutamente pari alla H0, mentre per la scala N credo che ancora oggi ci siano dei problemi nella dissipazione del calore dei motori, questo avviene nei plastici da esposizione dove i mezzi lavorano per qualche ora di seguito.

Il fermodellismo in scala viene considerato per molti una prosecuzione dell'arte e per altri un divertimento per grandi e piccini: qual è la vostra filosofia?

Modellismo, arte, filosofia, noi siamo un gruppetto di persone che si divertono, ognuno nel settore di propria competenza, ovvero dove riusciamo meglio, il modellismo serve a conoscere e a conoscersi, serve per giocare con i figli, per imparare qualche nozione di elettrotecnica, per fare gite in treno con la mogliese non viaggi per il Mondo, serve per rilassarsi e per avere l’ orgoglio di dire l’ ho fatto io, e il sorriso indulgente della moglie è sempre gratificante.

Questo blog è dedicato alla passione ferroviaria da divulgare e purtroppo Il treno in Italia non ha l'attenzione che merita: secondo voi cosa si potrebbe fare per incentivare lo sviluppo della cultura ferroviaria?

In Italia il modellismo ferroviario non ha la considerazione che merita e ottiene in altri Paesi per due motivi principali :
Una scarsa considerazione per il lavoro manuale
Una scarsissima considerazione – peraltro meritata – per lo stato delle Ferrovie Italiane.
In tutti i Paesi dove la ferrovia ha rappresentato la storia o è l’ espressione della migliore tecnica nazionale, la ferrovia gode di alta considerazione e con essa il modellismo ferroviario.

mercoledì 19 ottobre 2011

treni abbandonati..quanti! - Abandoned Trains

Come tanti oggetti della vita anche i treni che non servono più vengono abbandonati e accantonati per essere radiati e quant'altro.

Spesso solo grazie all'interesse di pochi quell'oggetto usato può essere salvato in qualche modo: un mezzo di trasporto magari vetusto e che per diversi motivi viene considerato superato.

Oggi in Italia non esiste più neanche una locomotiva E444 di seconda serie con la cassa originaria,la vecchia e cara "Tartaruga" oggi mutilata nel sua frontale e che corra ancora in testa ad Intecity dopo decenni di onorato servizio (L'unica ad essere salvata al momento è la 001 con frontale leggermente diverso. (Pietrarsa)

Ciascuno di noi avrà dei ricordi di treni abbandonati e molti se ne trovano in rete: Etr242, E424, E645, insomma per tutti i gusti... e magari di carri merci come quelli fotografati da Enrico Tommasi e che hanno molto da raccontare:

http://www.enricotomasi.it/treni/index.html

lunedì 10 ottobre 2011

Il treno di John Cage - John Cage's train

Il treno di John Cage rappresenta una delle simbiosi più riuscite tra musica e treno. Nel video qui di fianco il racconto dell'esperimento ferromusicale sulla Bologna-Porretta del 1978 e poi riproposto trent'anni dopo grazie ad Alvin Carran.
Cage, uno dei fondatori della musica contemporanea sonorizzò un treno rendendolo per un giorno elemento totalmente musicale.Anche le stazioni possono diventare protagoniste come palcoscenici teatrali!

John Cage's train represents a unique experience where a common train became a musical instrument in 1978 (on the Bologna-Porretta terme line): in 2008 Alvin Carran prepared a similar experiment on the same line in order to underline the importance of Cage's work: also the stations can become theatre stages! Look the video on the right.

giovedì 6 ottobre 2011

Istituto di ricerca per la storia delle ferrovie del Québec - (IRHCFQ). I suggest you this site..

Istituto di ricerca sulla storia delle ferrovie del Québec
L’istituto ha per missione favorire la ricerca e la pubblicazione delle opere sulla storia delle ferrovie del Québec, oltre che agli argomenti connessi ai trasporti e alle comunicazioni.
Fondato nel 2005 dallo storico e geografo Claude Martel, l’Istituto di ricerca sulla storia delle ferrovie del Québec (IRHCFQ) ha messo in opera un programma di ricerca che ha permesso una sua base di dati cartografici, la quale copre l’intero Québec. Ha inoltre messo in cantiere une base di dati informativi che permettono di tracciare l’evoluzione storica di ciascuna linea ferroviaria del Québec. Vi sono due grandi progetti in cantiere: un atlante storico delle ferrovie del Québec, e un atlante storico degli uffici postali sempre del Québec. Altri progetti di ricerca specifica riguardanti la storia ferroviaria regionale e la valorizzazione del patrimonio delle stazioni sono in agenda.
Nel corso degli anni, l’Istituto di è dotato di una biblioteca che comprende l’insieme delle opere de riferimento che riguarda la storia ferroviaria e canadese. Dispone di un centro di documentazione composto da una collezione di vecchi orari, progetti e biglietti, più di 3000 foto digitali. Il sito Web dell’Istituto presenta saggio di questi strumenti: potete consultarli presso www.irhcfq.org
L’IRHCFQ offre sia un servizio di ricerca e prodotti diversi che vende al pubblico amante delle ferrovie. Il suo presidente fondatore presenta conferenze e si impegna di persona in materia di storia ferroviaria del Québec.

Claude Martel, geografo e storico
Istituto di ricerca per la storia delle ferrovie del Québec


Institut de recherche sur l’histoire des chemins de fer au Québec
L’Institut a pour mission de favoriser la recherche et la publication d’ouvrages sur l’histoire des chemins de fer québécois, ainsi que sur les sujets connexes aux transports et communications.
Fondé en 2005 par le géographe-historien Claude Martel, l’Institut de recherche sur l’histoire des chemins de fer au Québec (IRHCFQ) a mis en œuvre un programme de recherche qui a permis de constituer sa base de données cartographique, laquelle couvre l’ensemble du Québec. Elle a également mis en chantier une base de données informative qui permet de dresser l’évolution historique de chacune des voies ferrées québécoises. Deux gros projets sont en chantier, soit un atlas historique des chemins de fer du Québec, ainsi qu’un atlas historique des bureaux de poste du Québec. D’autres projets de recherches spécifiques à l’histoire ferroviaire d’une région et à la mise en valeur de gares patrimoniales sont également à l’agenda.
Au fil des ans, l’Institut s’est doté d’une bibliothèque comprenant l’ensemble des ouvrages de référence qui concerne l’histoire ferroviaire québécoise et canadienne. Elle dispose d'un centre de documentation composé d'une collection d’horaires anciens, de cartes et plans, plus de 3000 photos numériques. Le site Web de l’Institut présente un aperçu de ces outils, vous pouvez le consulter au www.irhcfq.org
L’IRHCFQ offre également un service de recherche et produits divers cartes d’intérêts qu’elle vend au public amateur de chemins de fer. Son président fondateur présente également plusieurs conférences et sert de personne ressource en matière d’histoire ferroviaire au Québec.

Claude Martel, géographe-historien
Institut de recherche sur l’histoire des chemins de fer au Québec

mercoledì 5 ottobre 2011

Vado in stazione...e la mia auto si ricarica?Sì,è così!! - Ferrolinera project in Spain

Provate ad immaginare di avere un'auto,magari elettrica e andare in stazione pensando che quando ritornerete dal vostro viaggio ferroviario il vostro autoveicolo sarà alimentato.
Naturalmente non siamo in Italia per il momento ma in Spagna a Malaga, dove il progetto Ferrolinera 3.0 sta prendendo piede:1500 colonnine di ricarica per auto elettriche in molte altre stazioni spagnole..fra qualche mese. Per maggiori informazioni:
Imagine to "refuel" your electric car in a station..It's going to be real thanks to the project Ferrolinera 3.0 in Spain (Malaga). For more information

http://www.okusato.com/blog/index.php/2011/09/30/ferrolinera-3-0-il-treno-genera-energia-per-lauto/ in Italian

http://www.elmundo.es/elmundomotor/2011/09/26/conductores/1317063092.html
in Spanish
http://en.lacerca.com/news/espana/project_adif_electric_charging-88201-1.html in English

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Oleggio, Novara, Italy
Appassionato di treni sin da piccolo mi sono laureato in Lingue e Letterature Straniere presso l'Università degli Studi di Milano nel 2002 con una tesi dal titolo "Alla scoperta dell'America in treno. Anthony Trollope e R.L.Stevenson. Ho dedicato al treno e in particolare alla passione ferroviaria anche la prova finale della mia seconda laurea in Scienze della Comunicazione conseguita nel 2006 presso l'Università degli Studi di Bergamo, oltre ad un libro pubblicato sempre nel 2006, dal titolo "Il silenzio è d'oro.Treno fuori,treno dentro".Ho collaborato inoltre con la rivista Amicotreno con articoli di letteratura di viaggio e sociologia. Nella vita sono insegnante di lingue e amo questo mestiere. Hi,I am an Italian teacher and I am very fond of trains and railway culture. I have got two degrees in foreign languages and science of communication.
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Il respiro della locomotiva - Train breathing

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Novara, maggio 2003 (may 2003)

tra Foggia e Benevento - Between Foggia and Benevento

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sul pendolino

tra Foggia e Benevento (2) - Between Foggia and Benevento

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sempre sul pendolino

Rotaie a Bogliasco - Rails in Bogliasco (near Genoa)

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Il senso del tempo

vernazza 2008

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non è un plastico

Lampo sarà sempre con noi

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II cane ferroviere

tra Livorno e Grosseto - between Leghorn and Grosseto

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pensieri a bordo

scorcio di liguria - ligurian foreshortening

scorcio di liguria - ligurian foreshortening
verso la spezia - on the way to la spezia