mercoledì 17 novembre 2010

Intervista a Stefano Paolini: la storia di Photorail. (www.photorail.com)

Con gran piacere pubblico un'intervista a Stefano Paolini ideatore di Photorail,(www.photorail.com) vero punto di riferimento per gli appassionati di ferrovia italiana.

Introduzione:

Photorail è nato e cresciuto nel corso del 2000, quando mi decisi a comprare un pc per casa, inseguendo la voglia di pubblicare un po' delle mie foto che finora erano solo apparse raramente sulla carta stampata del settore oppure erano ospitate sul precursore di ogni sito web ferroviario italiano: IRA Italian RAilfans di Paolo Zanin, nato nel 1998.

Comprato il computer, iniziai a studiare come fare a costruire pagine web con programmi come DreamWeaver o Frontpage. Lo scanner venne dopo qualche mese e per più di 6 mesi passai quasi tutte le serate a scannerizzare diapositive: il digitale non esisteva se non in qualche studio fotografico professionale.

A fine Novembre 2000 era tutto pronto per la pubblicazione online, con il grosso problema dello spazio sul web a disposizione. Pochi erano gli hoster con così tanti Megabyte a disposizione. Scelsi per cui di dividere il sito iniziale in 4 parti e di pubblicarlo su Infinito, l'unico gratis e con spazio abbastanza decente. Il sito si chiamava RAILITALY. Alcuni amici mi fecero notare che come nome suonava un po' male. Cambiai e scelsi Photorail. Qualche mese dopo nacque una delle prime compagnie ferroviarie private italiane e si chiamò Railitaly...

A Gennaio 2001 pubblicai - con un lavoro di parecchie ore - il sito. Le sezioni erano più o meno già quelle attuali, l'homepage era completamente diversa e parecchie pagine erano organizzate con frames. Da allora il sito è sempre cresciuto, sia in quantità di immagini sia in nuove sezioni, idee, rubriche. Il forum venne nel 2004. Le fotografie sono state sostituite due volte, adeguando la qualità delle scansioni con le mie abilità mano a mano acquisite nella lavorazione dei files (e ricordo ai tempi di IRA quando si andava dal fotografo a ritirare il CD con le immagini fatte scannerizzare....).

Intervista a Stefano Paolini:

1) Photorail è diventato un punto di riferimento fondamentale per gli
appassionati di ferrovia italiani. Che soddisfazione prova nel veder
crescere ogni giorno una fototeca così preziosa?

Soddisfazione personale, ma anche il desiderio di far conoscere alla maggior parte del pubblico cosa sono, cosa erano le nostre ferrovie ma anche le ferrovie minori e le nostre città piene di reti tranviarie. Il mio sogno sarebbe avere online un archivio così vasto da poter coprire con sufficiente completezza un arco di tempo di almeno 50 anni, in modo da avere un unico punto di riferimento per tutti coloro - appassionati, studiosi, curiosi, modellisti, giornalisti - che vogliano esplorare il mondo italiano dei trasporti e anche della fotografia.

2) Cosa pensa della passione ferroviaria in Italia?

Siamo all'anno 1. In molti altri paesi europei è un aspetto conosciuto e rispettato nella società. Un appassionato fotografo non è mai visto come qui da noi come un presunto terrorista, uno spostato o un eccentrico. Ne' dalle altre persone, ne' dalle ferrovie stesse che al contrario che da noi, incoraggiano la passione e la fotografia, dimostrando molta più sensibilità. Passione ferroviaria significa anche cultura della nostra storia e qui siamo ancora all'anno 0. Ferrovie museali, musei a profusione, club e associazion proprietari di mezzi circolanti, tutte che da noi sono ancora ben lontane dall'arrivare. Almeno possiamo competere sul fronte modellistico, anche se la quantità di collezionisti scatolari da noi è superiore di quella che costruiscono impianti e plastici. Ma qui abbiamo il calcio e così tanti monumenti e opere d'arte.....

3) Come potremmo far cadere poco alla volta il muro di diffidenza
esistente in Italia nei confronti del mezzo ferroviario?

Il problema è che noi appassionati paghiamo il prezzo che i viaggiatori delle nostre ferrovie pagano. Se FS e i nostri treni fossero una realtà diversa, fatta di servizio, puntualità, pulizia il viaggiatore e l'italiano medio vedrebbe meglio il mondo treno e quindi anche il lato culturale che noi cerchiamo di far passare. I mezzi di informazione certo non aiutano a fotografare la cruda realtà delle nostre povere e disastrate ferrovie se non nel trattare il lato superficiale di un mondo in decadenza fatto dalla rete Alta Velocità. Il concetto base penso quindi sia il seguente: migliore servizio ferroviario = meno diffidenza.

4) Una foto, un ricordo. Quale è la foto ferroviaria alla quale lei è
più legato?

Difficile scegliere in 20 anni di scatti! Così di slancio direi la sequenza che scattai ad un merci straordinario dalla cima di una montagna scalata di corsa, dopo 9 km a piedi lungo i binari in una delle zone più selvagge dell'Abruzzo, sui contrafforti della Maiella, nel 1994. Solo alcune foto sono online, le inquadrature migliori me le riguardo e spero di usarle in un libro, ricordando la fatica fatta per ottenerle.
(http://www.photorail.com/phr3-gli%20updates/images/5fotomese/3432032-200594cocasellokm17-2%20copia.jpg)

martedì 16 novembre 2010

Fuga dai fan in treno: A Hard Day's Night - Beatles' escape from fans: A Hard Day's Night

Una delle scene simbolo della popolarità raggiunta dai Beatles negli anni '60 vede protagonista il treno. A Hard Day's Night venne infatti scritto appositamente e usato come brano di apertura dell'omonimo film, girato nel 1964 con la regia di Richard Lester.
La stazione London Marylebone diviene ben più di un semplice set di posa, bensì un palcoscenico dove i Fab Four entrano in contatto con la realtà ferroviaria a 360°.
La stazione diventa quasi un circo, con tanto di travestimenti (barba e baffi/capotreno) e nel quale anche i carrelli portabagagli vengono usati come una sorta di attrezzo ginnico.
Anche l'elemento teatrale è molto forte, con un richiamo evidente al sipario, nel momento in cui i tre fuggitivi si nascondono all'interno di una macchina per foto istantanee e aprono la tendina quando si sentono momentaneamente in salvo.
Lontano dal mondo individualista odierno, i Beatles e il treno sono entrambi protagonisti della comunicazione di massa, l'uno come mezzo di trasporto, gli altri come collante sociale.
guarda il video.


The train is the main character in one of the most exciting scene of Beatles' popularity in the 60's. A Hard Day's Night was deliberately written in 1964 as opening song of the movie having the same name and produced by Richard Lester.
London Marylebone's station becomes more than a mere movie location, instead a real stage where the Fab Four get in touch all-round with the railway context.
The station itself becomes a sort of circus, even with dressing-ups (beard and moustaches/conductor), where also baggage trolleys are used as gymnastic tools.
The theatre element is clear and reminds us the curtain, when the three fugitives hide themselves into a box for instant photos at the station, just opening the curtain when feeling temporarily safe.
Far away from the modern individualistic society, both the Beatles and the railway are the main characters of mass communication, one as mean of transportation, the others as a sort of social glue.
see the video

sabato 6 novembre 2010

Raccolta video ferroviari - Italian railway videos

E' possibile trovare su youtube una selezione di sequenze ferroviarie tratte da film, telegiornali e video che meritano un'attenzione particolare.

Il lavoro è diviso in sei parti, raccoglie uno straordinario spaccato delle ferrovie italiane ed è stato raccolto da 645001.

Basta digitare su youtube "raccolta video ferroviari"o guardare i video qui di fianco. Complimenti all'autore.

It is possible to find on youtube an extraordinary collection of Italian railway videos. Type "raccolta video ferroviari"or watch them in this blog. The work is divided in 6 parts. Thanks to 645001

Informazioni personali - Personal information

La mia foto
Oleggio, Novara, Italy
Appassionato di treni sin da piccolo mi sono laureato in Lingue e Letterature Straniere presso l'Università degli Studi di Milano nel 2002 con una tesi dal titolo "Alla scoperta dell'America in treno. Anthony Trollope e R.L.Stevenson. Ho dedicato al treno e in particolare alla passione ferroviaria anche la prova finale della mia seconda laurea in Scienze della Comunicazione conseguita nel 2006 presso l'Università degli Studi di Bergamo, oltre ad un libro pubblicato sempre nel 2006, dal titolo "Il silenzio è d'oro.Treno fuori,treno dentro".Ho collaborato inoltre con la rivista Amicotreno con articoli di letteratura di viaggio e sociologia. Nella vita sono insegnante di lingue e amo questo mestiere. Hi,I am an Italian teacher and I am very fond of trains and railway culture. I have got two degrees in foreign languages and science of communication.
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Il respiro della locomotiva - Train breathing

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Novara, maggio 2003 (may 2003)

tra Foggia e Benevento - Between Foggia and Benevento

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sul pendolino

tra Foggia e Benevento (2) - Between Foggia and Benevento

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sempre sul pendolino

Rotaie a Bogliasco - Rails in Bogliasco (near Genoa)

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Il senso del tempo

vernazza 2008

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tra Livorno e Grosseto - between Leghorn and Grosseto

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scorcio di liguria - ligurian foreshortening

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